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"Essere" o "Apparire" ?

Aggiornamento: 21 nov 2020

"Nulla è certo...tutto è relativo"!

Partendo da questa citazione di Pirandello, la domanda mi sorge spontanea: "essere o apparire"? Io credo che ognuno di noi finga di essere ciò che non è, ma che vorrebbe essere! Lo so, è un gioco di parole bizzarro, ma il senso penso sia chiaro. La società in cui viviamo tenta, ogni giorno, di omologarci gli uni con gli altri in vista di un "bene" comune. Fin dalla prima rivoluzione industriale l'uomo ha smesso di essere "individuo" ed ha iniziato a vivere come una "bestia", tutto gira intorno al benessere socio - economico! Influenzati da tale pensiero, è semplice nascondere il nostro vero "Io" e diventare ciò che gli altri si aspettano, dando per scontati quelli che sono i valori essenziali della vita: amicizia, amore, famiglia, rispetto (per se stessi, per la natura e per il prossimo). Allora mi chiedo: "Conviene davvero vivere così"? Penso che la risposta a questo quesito sia incerta dal momento che, a volte, per "sopravvivere", è necessario vivere in questo modo, perché è la società stessa ad imporci regole ben precise, da rispettare. Anche inconsapevolmente l'uomo moderno tende ad assumere uno stile di vita paragonabile a quello dei propri simili, perché? Una domanda, una riflessione, a cui penso sia difficile dare una risposta concreta! Non essendo esperta in materia, faccio le mie considerazioni in modo soggettivo: col passare del tempo mi sono resa conto che fin da bambini tendiamo a comportarci in un certo modo in base a ciò che osserviamo e pratichiamo quotidianamente. I bambini considerano il comportamento dei propri modelli di riferimento come corretto, per cui lo acquisiscono e lo fanno proprio, crescendo spesso con l'idea che "fare ciò che fanno gli altri rende la vita più semplice, invece cercare di essere qualcuno è troppo rischioso"! È triste osservare il mondo da questo punto di vista. La nostra è una società in grado di sfruttare ogni mezzo per influenzare al meglio le menti dei suoi cittadini, mostrandosi spesso per ciò che non è! Allora, ecco che si ripresenta il dubbio: "essere o apparire"? Sfortunatamente per quanto ognuno di noi cerchi, a modo suo, di fuggire da un mondo basato su falsi ideali (e, in parte, forse ci riesce), non saremo mai in grado di affermare integralmente la nostra personalità! Non saremo mai in grado di squarciare completamente quel famoso "velo di Maya" descritto da Schopenhauer, o di venir meno ad una vita da marionette capovolgendo, così, questa "pupazzata" di mondo che ha, ormai, radici troppo robuste per essere distrutte! Tendiamo, così, a rassegnarci e vivere in balìa della finzione, vittime e creatori di pregiudizi, abbandonati alla nostra esistenza, basata su abitudini e routine quotidiana. Non possiamo fare altro che cercare una convivenza pacifica con i nostri simili, sacrificando spesso la nostra vera identità. Per quanto si tenti di lasciar spazio alla parte più anarchica e rivoluzionaria del nostro animo, in fondo, dipenderemo sempre dalla "massa"! L' unico modo per auto - motivarci ed auto - supportarci, per sentirci "persone" (vive) e non più "macchine", è coltivare i nostri sogni, le nostre passioni e le nostre speranze, riconoscendo e dando importanza a ciò che realmente conta. Vivere nella sfera di quel piccolo universo apparente che la nostra parte interiore è riuscita a crearsi nel corso degli anni...una vita ideale, basata su sani principi; una realtà parallela, utopica, difficile da realizzare, ma non impossibile. Una realtà in cui non c'è posto per pensieri e valori superflui, illusioni o falsi eroi...siamo noi che possiamo fare la differenza, dando vita ad una realtà degna di essere vissuta, una realtà all'altezza dei nostri sogni!


BruMas

 

Il quesito è: voi vi sentite comparse o protagonisti della vostra vita?

Foto scattata a Venezia durante il Carnevale


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